Amena località delle Prealpi Trevigiane, il Passo San Boldo, posto a 700 metri sul livello del mare, è caratterizzato da un paesaggio tipicamente bucolico, nel quale gli abitanti della pianura usualmente si immergono per sfuggire alla calura estiva.
Il Passo si raggiunge, superato l’abitato di Tovena, percorrendo per circa una decina di minuti la storica “strada dei 100 giorni”, oggi s.p. 635, caratterizzata da tornanti e gallerie ad asse curvo.
Imperdibile, una volta giunti in cima, lo scenario che si schiude verso sud: il muro di rocce appena superato, il piccolo paese di Tovena, i due laghi di Revine e Lago e le dolci colline del prosecco che degradano fino alla pianura e, nei giorni limpidi, persino il mare.
Vale la pena fare una sosta in questa località ed avventurarsi in una passeggiata lungo le mulattiere che si snodano sui versanti laterali per ammirare il bosco, i prati e le frequenti casere di montagna che si trovano sparse qua e là.
Suggestivi risultano inoltre i numerosi sentieri che attraversano questo Passo tra i quali si ricordano il TV1, prima altavia veneta che collega il Grappa alla Foresta del Cansiglio, ed il tracciato E7 che, collega il Portogallo alla Romania (per una descrizione completa dei sentieri di questa zona visitare l’apposita sezione itinerari- trekking).
Origine
Il passo San Boldo, grazie alla sua posizione, è sempre stato uno snodo imprescindibile per il commercio ed il transito. Presso la vecchia muda, per secoli, è stato possibile sostituire e noleggiare gli animali da soma e presso l’hospitium od osteria (recentemente ristrutturata) i viandanti ricevevano ospitalità e ristoro.
Il fatto che, nei secoli passati, questo valico fosse abitualmente percorso dagli “Zattieri” che dalla Valbelluna raggiungevano con le loro merci Venezia, ha arricchito la storia locale di episodi ed aneddoti leggendari, che ne incrementano il fascino.
Nella storia recente una pagina di sicura importanza, e non solo locale, l’ha scritta il secolo scorso: durante la Prima Guerra Mondiale è stata costruita infatti la strada carrabile che collega il San Boldo al fondovalle trevigiano.
L’opera fu realizzata infatti dall’esercito austro-ungarico che, durante l’occupazione del 1918, necessitava di una via diretta con la linea del Piave.
L’impresa si ricorda oggi per un particolare incredibile: la via, con 5 gallerie scavate nella roccia, venne infatti realizzata con l’impiego di circa 7.000 uomini in soli 100 giorni. Per ricordare questa impresa ancor oggi lungo la via sono stati posizionati alcuni pannelli fotografici e, presso la sede degli Alpini di Tovena, situata in cima al Passo, vi è una esposizione dedicata alla Grande Guerra.