Cison di Valmarino
Alla Forcella di Val De Foran arriva il sentiero proveniente da Villa Toti dal Monte e Passo Praderadego, che prosegue sulla selletta sovrastando i canaloni della Valle del Pissol e del Peraz fino a condurre, dopo 50 minuti di cammino, al rifugio dei Loff. Da qui si raggiunge una sella dove arriva un sentiero indicato col segnavia n. 2 ANA - Mel. Lasciando sulla sinistra la cima Agnelezze si supera un sentiero ben attrezzato e si continua su una cresta, dalla quale si può ammirare un panorama sul Passo della Scaletta e sulla Valle del S. Boldo. Dal Passo si giunge nella sottostante loc. Campo, da cui s'incammina per una strada bianca arrivando dopo 1 km all'osteria di Passo S. Boldo, dove termina l'itinerario.
Paesaggio Naturale
La vista sui dirupi e canaloni, frequenti in tutta la catena montuosa compresa tra il M. Cesen e il M. Visentin, ricorda quella dei paesaggi dolomitici. Mentre i versanti nord sono dolci, quelli esposti a sud sono scoscesi e hanno favorito la nidificazione di molti rapaci tra cui l'aquila reale ed il gheppio. Vicino al nido di una coppia d'aquile sono stati trovati resti di capriolo e di lepre, che costituiscono due delle loro prede preferite. La singolarità di questa nidificazione sta nell'altitudine, troppo bassa rispetto ai casi più comuni.
Approfondimenti
Il Passo S. Boldo costituisce un importante punto di comunicazione tra il trevigiano e il bellunese; nel Medioevo venne utilizzato come via commerciale, percorribile solo con animali da soma, conteso tra Trevigiani e Bellunesi. Fu costruita poi una torre di guardia, che di lì a poco fu demolita. Rimase però la muda (dogana), che doveva garantire la manutenzione della strada. La realizzazione dell'attuale sede stradale risale ai primi del 1900 per conto del comune di Cison, e l'opera fu ultimata dall'esercito austro-ungarico tra il 1917 ed il 1918.
Caratteristiche: Difficile. Sentiero panoramico.