Percorrendo la strada che attraversa la Vallata, provenendo da Vittorio Veneto in direzione di Follina, appena dopo Soller, ci si imbatte nella frazione di Mura: un diramarsi di strette viuzze che si intrufolano tra case, archi e minuti cortili che costituiscono la struttura del grazioso borgo sviluppatosi lungo le sponde del fiume Soligo.
Il 5 maggio a Mura si festeggia San Gottardo, patrono del paese e protettore degli animali domestici; ad Egli infatti in passato venivano rivolte le preghiere dei contadini affinché preservasse dalle malattie il bestiame, indispensabile fonte di sussistenza familiare.
Suggestiva attestazione della ruralità tipica dei secoli passati, Mura costituisce un pregevole esempio di borgo agreste perfettamente conservato, dove il tempo continua ad essere scandito dai ritmi naturali della genuina cultura locale.
Un’immancabile testimonianza dell’indissolubile legame tra fede e mondo contadino è la pala del pittore bellunese Francesco Frigimelica il Vecchio (1570-1647) posta all’interno della chiesetta del paese: sullo sfondo di un paesaggio campestre San Gottardo e San Floriano intercedono presso la Vergine Maria chiedendo protezione e tutela a favore degli armenti. La stessa chiesetta ospita anche alcuni significativi affreschi del pittore Egidio Dall'Oglio (1705-1784), autore di molte opere della Marca trevigiana.
L’opera decisamente più suggestiva di tutto il paese si trova però all’aperto, placidamente adagiata lungo la sponda del fiume Soligo: l’imperdibile capitello votivo dedicato a San Liberale provvisto di un piccolo porticato che, unico nel suo genere, oltre a proteggere i preziosi affreschi del Santo, serviva un tempo da riparo a viandanti e contadini che si trovassero a passare nelle vicinanze.
Poco più avanti è possibile ammirare un altro capitello, dedicato questa volta a San Giuseppe, recentemente ristrutturato, che si inserisce armoniosamente nel meraviglioso contesto agricolo della zona.