Immersi nelle colline antistanti Cison di Valmarino si trovano due curiosi borghi, distanti tra loro pochi chilometri, dal nome forse curioso: Zuel di Qua e Zuel di Là.
La distinzione, probabilmente dettata dalla praticità tipica dei nostri avi, sta oggi ad indicare la circostanza che le due borgate stanno rispettivamente a destra e a sinistra della strada che dal paese di Gai consente di arrivare a Rolle.
La posizione relativamente isolata, ma pur sempre comodamente raggiungibile, di queste località è certamente la caratteristica che ne ha consentito il mantenimento intatto: luoghi splendidi e curati come un tempo.
Attraversare questi luoghi, magari in sella ad una mountain bike offre un’esperienza che si rivelerà un toccasana per lo sguardo e per lo spirito. Mentre si pedala all’ombra degli alberi su comode ma poco frequentate stradine asfaltate si potranno ammirare i vigneti, piantati lì dove il sole consente all’uva di maturare, alternati, nelle zone d’ombra, da curati boschi di frassino, carpino e, soprattutto, di rinomati castagni. Allo stesso tempo si potrà apprezzare l’odore del bosco, diverso ad ogni stagione, perdendosi nei propri pensieri, lontano dal traffico e dalla frenesia della vita quotidiana.
Poco rientrata dalla strada principale, impossibile non notare l’incantevole chiesetta dedicata a Santa Lucia, un raro esempio di oratorio che conserva ancora tutto il suo sapore campestre. Poco lontano dall’oratorio è situata poi la chiesetta risalente al 1764, dedicata a Santa Irene e a Santa Eurosia, protettrice delle messi e dei raccolti.
Il toponimo Zuel deriva probabilmente da jugum, con il significato di valico montano, tale ipotesi trova conferma osservando la posizione geografica della località che permette il passaggio verso Cison, superando il crinale del monte.